Durante l’assemblea del
movimento civico del 18 agosto, convocata il 30 luglio, ho rassegnato le mie dimissioni da Presidente.
E’ stata una decisione
molto sofferta e meditata, dovuta ad una serie di circostanze culminate con la
comunicazione dell’assenza del Sindaco all’Assemblea del movimento fatta
pervenire solo due giorni prima giustificata con opportuni precedenti impegni.
L’atteggiamento mantenuto dal Sindaco mi ha fortemente ferito, ha dimostrato un
totale disprezzo e mancanza di rispetto per quello che rappresento, avrebbe
potuto, come in occasione di altre assemblee, contattarmi per concordare con me
una data migliore, ha preferito mandare a tutti una lettera formale per
comunicare la sua assenza all’ultimo minuto. Tenete presente che ai giornali ha
sbandierato la sua voglia di
chiarimento, la sua completa disponibilità sollecitando la riunione in tempi brevi. Il Sindaco ha dato alla nostra riunione una così scarsa importanza da posporla ad altri impegni, anzi ha
specificato che NON RIFIUTA MA POSTICIPA
IL CONFRONTO, dimenticando che non tocca a lui convocare o posticipare le
riunioni del movimento e di essere un normale iscritto al movimento a cui deve
rispetto e che il movimento non è la giunta che il Sindaco può convocare o disdire a seconda dei suoi
personali impegni. Permettetemi di sentirmi offesa e di sentire offeso tutto il
movimento.
Quando in un gruppo, pur con
differenti opinioni, differenti approcci ai problemi, viene a mancare il rispetto
ritengo che venga a mancare il presupposto essenziale per lavorare
assieme.
Questa però è una naturale conseguenza dei fatti: sono molto
disillusa nei confronti del sogno del cambiamento per il quale dopo 55 anni di vita nel paese mi ero
impegnata e mi aveva profondamente coinvolta.
L’unica cosa che dopo tre anni posso vedere sono persone che
passano tantissimo tempo in Comune, disinteressate, operative, ma cosa è stato
mantenuto del programma? La svolta, il
cambiamento politico dove è stato?
Non voglio scendere negli episodi e nei casi singoli ma dove è stata la
trasparenza? La partecipazione? In questi anni ho partecipato, come Presidente
del Movimento Civico, a numerosissime
riunioni operative, ore e ore a discutere
per scegliere le strade migliori poi finita la riunione c’è sempre stata
la mini riunione dove altri hanno deciso altre cose altri comportamenti. E’
totalmente mancata la capacità di fare gruppo, di accettare la discussione come
stimolo costruttivo.
Cambiamento significa girare pagina, significa
che quando si trovano cose poco chiare è necessario farle sapere, significa che
non vanno coperti gli errori, significa che si ha a che fare col bene pubblico
e che come tale va gestito al meglio,
che vanno prese decisioni anche se impopolari quando sono
necessarie, significa che le decisioni
importanti vanno condivise e che una volta che sono condivise vanno rispettate,
che non si possono fare nozze coi fichi secchi e che i cittadini devono sapere
che se il comune non ha disponibilità i sacrifici sono per tutti (non è giusto
continuare a dire… tutto bene non ci sono problemi).
A questo punto però devo
avere anche il coraggio di dire che cambiamento significa anche che va
accettata la sconfitta, va riconosciuto il fallimento di un progetto che non ha
raggiunto il suo obiettivo, va accettato che lottare contro i mulini a vento
non è giusto, che se la maggioranza vuole altre cose è giusto rispettarne le
scelte.
Per questi motivi non vedo più credibilità nel progetto civico
concretizzato nell’Amministrazione attuale che non mi rappresenta e che non mi
sento di rappresentare , probabilmente
sono io inadeguata o comunque ho altre esigenze che mi impediscono di essere
solidale con questa evoluzione.
Licia Gaggioli